Una Rondine fa primavera
Il gruppo di lavoro della Fondazione Valtes, attivo da un anno e mezzo, sul tema della costruzione di un’Alleanza Educativa per una comunità educante, ha fatto tappa nello scorso fine settimana a Rondine, in provincia di Arezzo, per conoscere meglio questa straordinaria realtà di incontro e di ascolto, dove giovani che provengono da nazioni in guerra di riscoprono persone, prima che nemici.

Un fine settimana straordinario, quello vissuto fra il 21 e il 23 marzo dal gruppo di lavoro di Valtes sull’Alleanza Educativa, guidato dal presidente della Fondazione Stefano Modena. All’interno infatti di un percorso che ha visto il gruppo impegnato da più di un anno, seguito sempre dal prof. Ignazio Punzi e dalla dott.ssa Letizia Lombardi, dell’Impresa Sociale l’Aratro e la Stella di Roma, si era da tempo programmata una visita a questo borgo toscano, famoso non tanto per la sua storia, quanto per il suo presente fatto di ascolto, inclusione, trasformazione dei conflitti. Il borgo ospita infatti ogni anno una trentina circa di giovani da tutto il mondo, e in particolare da aree di guerra. I giovani vengono a Rondine in coppie: per ognuno di loro, infatti, c’è anche la “controparte” del Paese in conflitto: Israeliani e Palestinesi, Ucraini e Russi, Ceceni e Russi, e così via. Utilizzando un metodo Rondine, elaborato e sviluppato dal suo fondatore Franco Vaccari, i giovani imparano a superare i motivi di conflitti attraverso l’ascolto, la condivisione, la cooperazione, ma soprattutto nella riscoperta dell’altro come persona, prima ancora che come nemico.
Una tappa vissuta con entusiasmo dai partecipanti, che hanno potuto fare un’esperienza emozionante, in ascolto dei giovani che stanno facendo questa esperienza.
“Un percorso emozionante e meraviglioso, un’esperienza intensa e ricca di vita buona, immerse in relazioni autentiche”, il commento di un partecipante.
Rondine, oltre la World House, il collegio appunto dei giovani provenienti da zone conflittuali, ospita ogni anno anche una trentina di ragazzi liceali: da un po’ di tempo infatti ha inserito fra le proprio proposte il quarto anno Rondine (QAR). Ragazze e ragazzi da tutta Italia si ritrovano in questo borgo in provincia di Arezzo per vivere un anno di approfondimento di temi educativi, di trasformazione dei conflitti in realtà e futuro generativo, oltre che seguire le normali attività didattiche in un contesto estremamente arricchente e stimolante.
“Un’esperienza che porteremo nella mente e nel cuore – il commento di Stefano Modena – nell’ascolto di testimonianze autentiche. Una tappa di un percorso sull’educazione che non poteva mancare: un metodo educativo che fra il resto trova una corrispondenza forte anche in Trentino, con alcune scuole che hanno adottato il metodo Rondine nella propria offerta formativa, e con alcuni progetti importanti che si stanno avviando anche fra il Fondo della Casse Rurali e l’Associazione Rondine. In questo contesto, nel nostro piccolo, proveremo a portare sul territorio questa esperienza tramite un paio di incontri, volti a conoscere meglio Rondine e la sua proposta, oltre che il progetto appunto con il mondo cooperativo trentino. Un percorso che non si ferma comunque qui: un’Alleanza Educativa per una comunità educante è qualcosa di ambizioso, che necessariamente ha un respiro lungo; un investimento che come Fondazione stiamo facendo sulle persone e sul futuro del nostro territorio. Una comunità educante è l’unica che può trasformare davvero la realtà e dare risposta ai molti bisogni che in ambito educativo abitano anche i nostri paesi. La tappa di Rondine, seppur significativa ed estremamente arricchente proprio nella scoperta di nuovi modelli di una comunità educante, non sarà infatti l’unica. Abbiamo in programma altri appuntamenti, che potranno arricchire tutto il nostro territorio”.